
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.”
Piero Calamandrei, Discorso agli studenti, Milano,1955
Il passato è il presente della memoria e ci permette di costruire l’orizzonte di senso in cui orientarci.
Alcune storie, in modo pubblico o privato, ci hanno attraversato come una luce di un corpo che non esiste più. Pensiamo al fenomeno astrofisico della luce delle stelle: la luce che osserviamo con emozione nei nostri cieli non è emanata da una stella effettivamente esistente nello spazio celeste, ma arriva a noi dopo molti anni da una stella già morta, scomparsa nel buio dell’universo.
Quello che è passato non è più tra noi ma risplende nella sua assenza.
Abbiamo cercato di cogliere alcuni fasci di luce, alcuni volti che hanno incrociato la nostra strada, soprattutto le storie di alcuni momenti di esistenza ascoltati attraverso le testimonianze dirette o attraverso la lettura di documenti.
Non è stato semplice scegliere alcuni volti, ma abbiamo deciso di privilegiare le persone vissute nel nostro territorio e la possibilità di accesso alle fonti dirette.
Il lavoro è in continuo divenire perché siamo consapevoli delle numerose mancanze ma siamo anche felici di avere iniziato un percorso che per noi è stato un laboratorio di concetti e di affetti, un incontro con un passato che vorremmo far rivivere nel nostro presente.
ETTORE SERAFINO
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino, fu arruolato nel 1939 e divenne sottotenente di complemento nel III reggimento Alpini. Combatté nelle Alpi Occidentali, sul fronte greco-albanese e partecipò all’occupazione della Jugoslavia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, si unì ai partigiani in Val Pellice e successivamente in Val Chisone con gli autonomi di Maggiorino Marcellin. Dopo la guerra, ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

MARCELLA GAY
Una vita dedicata all’insegnamento, inizialmente nelle scuole superiori statali e successivamente come diacona della Chiesa valdese. Ha ricoperto incarichi significativi nella Chiesa: è stata la prima donna eletta nella Tavola valdese e ha contribuito alla redazione del Testo comune per l’indirizzo pastorale dei matrimoni tra cattolici e valdesi. Durante la Resistenza, ha svolto il ruolo di staffetta nella val Pellice.

VIOLA LAGEARD
Nata il 31 maggio 1926, ha svolto incarichi con il compito di mantenere la corrispondenza fra la Brigata Val Dora, il comando della Val Chisone e il comando militare regionale piemontese. Per i suoi spostamenti aveva un lasciapassare rilasciato dal cotonificio Vallesusa di Perosa Argentina. Durante il conflitto la Trattoria dei fiori dei suoi genitori è stato un importante punto di riferimento per gli incontri tra partigiani e comandanti.

PAOLO DIENA
Studente di medicina del IV anno, divenne l’ufficiale medico della I Divisione Alpina Autonoma “Adolfo Serafino”, mise a disposizione le proprie competenze mediche e allestì un ospedaletto da campo. Venne ucciso a Inverso Pinasca (TO) da una pattuglia tedesca. È stato insignito della medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

GIULIO GIORDANO
A partire dal 1943, quando ancora frequentava le scuole magistrali, aderì alla lotta antifascista. Ha ricoperto un ruolo fondamentale nella stampa clandestina presso la tipografia Alpina di Torre Pellice, partecipando alla redazione de “Il Pioniere” dove ha svolto diverse mansioni, incluso il lavoro alla tipografia e la distribuzione del materiale. Attualmente è Presidente della sezione ANPI di Torre Pellice.
